UNA DIVERSA ORGANIZZAZIONE

Un partito in movimento

Il contesto politico attuale richiede snellezza, velocità di risposta, capacità di lettura sia dei fenomeni politici che di quelli sociali.

Dobbiamo quindi snellire e velocizzare i processi decisionali, lasciare più spazio alle attività spontanee bottom up e tradurre gli stimoli in azioni concrete con l’organizzazione più propria del movimento che non del “partito”.

Lo schema organizzativo deve favorire l’incontro tra le indicazioni della base attenta ai bisogni delle persone e l’azione di ascolto e proposta che deve nascere dalla collaborazione tra i territori e la rappresentanza politica.

La struttura e l’organizzazione non sono strumenti di controllo ma devono garantire una continuità di comunicazione e stimolo reciproco dal territorio verso il centro e dal centro verso i territori.

A livello Nazionale dovremo quindi prevedere che sia definito un organismo dedicato al coordinamento e alla comunicazione. L’organo primario dovrebbero essere una  Direzione Nazionale, chiamata a discutere e votare le decisioni più critiche e strategiche.

Il Coordinatore politico è una figura capace di rappresentare il movimento e  di favorire la coesione interna nella traduzione in concreto delle proposte e più in generale per garantire una omogeneità della linea politica generale.

E’ necessario introdurre regole sulle incompatibilità tra ruoli e una rigorosa valutazione delle attività, al fine di verificare l’opportunità della ricandidatura per cariche elettive e cariche interne al movimento.

Anche sui territori il movimento deve dotarsi di una struttura snella, che da un lato lasci più spazio all’iniziativa spontanea degli iscritti e di coloro che – non iscritti – sviluppino iniziative. Il meccanismo di rappresentanza e gestione sarà autodeterminato nei livelli territoriali.

È necessario un coordinamento più efficace nelle province, con una vicinanza formale e sostanziale dei rappresentanti in governo e parlamento da subito.

Le articolazioni provinciali concorrono alla definizione di un coordinamento regionale che ne sia espressione, attraverso la votazione di cariche contendibili ed elettive.

I meccanismi di segnalazione delle candidature devono partire dai territori, anche attraverso modalità di scelta diretta (non necessariamente attraverso il metodo delle primarie). Il meccanismo di segnalazione prevede una valutazione della Direzione Nazionale sul profilo presentato, sulla candidabilità e incompatibilità.

L’organizzazione nazionale, territoriale e i rappresentanti eletti in Parlamento o impegnati con incarichi di governo si coordinano inoltre con e attraverso i Laboratori e forum tematici, che diventano il vero strumento innovativo di relazione tra la politica e i cittadini.

I Laboratori possono essere un modello che consente il superamento dell’incomunicabilità tipica della politica.

Il Movimento deve tracciare quindi un percorso di uscita dalla democrazia rappresentativa per entrare nella dimensione della democrazia relazionale e partecipativa.

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