Le liste civiche sono sempre esistite; sono molto presenti nelle piccole e piccolissime realtà, dove non ha senso associare il riferimento a un partito con l’esigenza di amministrare e di aggregare persone che hanno principalmente il desiderio di partecipare attivamente al governo del proprio piccolo comune.
In questi ultimi anni però le Civiche sono sempre più presenti nelle città di medie e piccole dimensioni e il fatto ancor più nuovo è che queste liste riescono a raccogliere più consenso di quelle con un simbolo di partito.
Nelle ultime tornate questo fenomeno è stato particolarmente evidente per alcune liste che si sono proposte in coalizione o apparentamento con il PD.
C’è una certa assonanza con lo spirito della nostra iniziativa ma, dai primi contatti che inizio a sviluppare con queste liste e persone, mi accorgo che questa può divenire qualcosa di più concreto.
Infatti nei colloqui ho rilevato come il riferimento culturale al centro sinistra sia sfumato e sia molto più sentita l’esigenza di usciere dalle categorie politiche del secolo scorso per trovare riferimenti più concreti e più adeguati a rappresentare nella filiera istituzionale problemi e soluzioni per i cittadini.
Queste persone, che hanno incarichi e ruoli, riconoscono l’esigenza di un collegamento con il livello provinciale, regionale e nazionale perché le connessioni e interdipendenze sono tante e condizionano l’agire quotidiano di chi ha un ruolo nell’istituzione locale, dove il cittadino bussa alla porta del comune.
Dall’altra parte, una proposta come la nostra, nuova e aperta, rappresenta un riferimento che incuriosisce e che, per ora, riscuote simpatia. Vorrei che, a partire da qui, ci si impegnasse per una proposta capace di cogliere e rispondere in maniera innovativa ed efficace con alcuni punti di merito e soprattutto di metodo che segnino discontinuità con i partiti tradizionali e generalisti.
Per arrivare a noi, a quello che questa riflessione può significare, segnalo come lo spirito che muove le persone impegnate a livello locale in alcune liste civiche è il medesimo che ci anima in questi giorni in cui affrontiamo una difficile sfida elettorale ma anche culturale: ossia quella di uscire da uno schema del passato per cercare di costruire una proposta che guardi avanti.
Cogliere questa esigenza di chiarezza e concretezza, che nasce dall’operare qualche volta nel governo di una città e talvolta all’opposizione, non può che proiettare ancora più il nostro progetto arricchendolo di esperienze, di istanze ma anche di rappresentanza, cosa di cui abbiamo particolarmente bisogno.
L’invito è quello allora di aprire un dialogo con queste realtà ed, allo stesso tempo, consentire che questa sensibilità e concretezza diventi parte di noi in tutte le forme e vie che la nostra “naivité” ci concede e che ad altri non può appartenere.
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