
Ci sono due ossessioni nella destra: Immigrazione e pensioni.
Partiamo dalle pensioni. Le persone tra 50 e 60 anni in Italia sono più del doppio dei bambini tra 0 e 10.
E il dato peggiora continuamente. Pensate che nella quota dei bambini ci sono già i figli degli immigrati.
Inoltre, ogni anno migliaia di giovani vanno via dall’Italia.
Chi pagherà le pensioni del baby boom?
La risposta a un paese che invecchia si chiama nuova cittadinanza.
L’immigrazione è risposta a una nazione che non fa più figli. Una immigrazione programmata, organizzata, minuziosamente organizzata e ben gestita.
Andela è una grande agenzia di reclutamento americana specializzata nel selezionare talenti africani per le Big Tech e non solo (https://www.andela.com/). Altro che barconi, morti in mare e nei deserti. Biglietti aerei e green card (Trump permettendo).
C’è un nesso matematico tra popolazione e PIL. Il Pil Indiano cresce al crescere della sua popolazione con una proporzione persino più elevata. Nel 2030 si stima che la popolazione attiva dell’India arriverà a 1 miliardo di persone (Articolo Ispi 2023).
Se dovessi oggi pensare a un nuovo investimento, pro futuro, di 200 miliardi (un rifinanziamento PNRR) non avrei dubbi. Un Piano Marshall per l’Italia si chiama Immigrazione programmata.
15 milioni di nuovi italiani in 10 anni per tronare ad avere un Paese che cresce in tutti i suoi asset, partendo dal più antico e, oggi, forse il più difficile. Il fattore umano.
Il primo flusso può e deve essere quello interno, con un piano di riconoscimento delle competenze di tutti quei richiedenti asilo di cui si approva o non approva la richiesta. Dei clandestini, visto che i respingimenti rimpatriano solo 1 espulso su 5. Altro che la nuova politica europea dei rimpatri, abbiamo bisogno del contrario.
Sappiamo farlo?
Bisogna organizzarsi subito e bene.
Abbiamo bisogno di investire nella scuola, nella certificazione delle competenze, nell’educazione di cittadinanza sia per gli stranieri costretti alla clandestinità qui, oggi, subito e in proiezione anche nei paesi di provenienza.
Un investimento sul futuro, una immigrazione che non abbia il colore e l’ombra della disperazione, morte, sciagura e nemmeno si affanni in abitazioni improvvisate e marginalizzazione ai limiti della società e delle nostre città.
Non sono le ricette dei decreti sicurezza che pagheranno le nostre pensioni di oggi e domani.
Sono i nuovi cittadini italiani.
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