MALEDETTA RESPONSABILITÀ

Maledetta… quando tutto sembra ormai precipitare verso le conseguenze inevitabili, e anche meritate, qualcuno spunta e ci libera da quello che si preannuncia come un disastro.

La responsabilità è questa parola dal molteplice significato, che ci toglie paradossalmente la responsabilità di pagare le conseguenze delle nostre scelte, dei nostri comportamenti, della nostra sconsideratezza.

Così facendo, ci libera e toglie dalle spalle di alcuni il peso di pagare il giusto o di dimostrare che hanno sbagliato, imbrogliato, mentito.

Non esiste un universo parallelo della storia che ci possa dare la prova controfattuale.

Cosa sarebbe stato dell’Italia, se questi personaggi responsabili, saggi e capaci non fossero intervenuti per porre il rimedio decisivo?

Se Mario Monti non avesse salvato capre e cavoli nel 2011? Le nostre scelte democratiche, i nostri comportamenti, la nostra furbizia dove ci avrebbero portati? Un esempio ma non il solo…

Eppure un teorico come Miglio, il santo della Lega, aveva detto che l’Italia andava ricostruita sulle proprie macerie. Oggi, il suo seguace, preferirebbe giocarsi una partita molto meno rivoluzionaria, accontentandosi di raggirare un popolo che accarezza l’illusione di non dover mai affrontare il peso delle proprie scelte. Tanto finora è stato così, sarà allora sempre così.

E nell’Italia che conosciamo, quella che ha superato i dopoguerra, che ha costruito l’Europa e oltrepassato la prima repubblica, c’è sempre qualcuno capace di salvarci quando tutto sembra precipitare.

Oggi Mattarella con Cottarelli.

Ma se non ci immergiamo mai fino in fondo nel bagno della responsabilità, come possiamo dire e dimostrare che quelli, gli altri, hanno torto? Se precipitiamo velocemente verso un nuovo voto che allargherà il divario tra chi ha ricette e chi racconta favole, il risveglio domani sarà molto più difficile e il danno più grave e serio. Forse allora avremo esaurito la lista dei salvatori.

Ma no. Questo è un Paese eccezionale, dove c’è sempre qualcuno che ci salva dalle colpe dell’inferno, anche da quelle che la democrazia produce in un tempo della conoscenza superficiale, della piena scolarizzazione vacua, della verità inconsistente.

La prova controffattuale non esiste e quindi anche il baratro è una favola.

Parte in questi giorni un percorso accidentato che ci porterà verso una nuova elezione, dove chi ha torto potrà dire di aver ragione.

Che fare?

Chiedere, responsabilmente e fermamente, che chi ha colpa più di tutti, politicamente colpa… Forza Italia e Partito Democratico… si facciano da parte.

Che ci sia qualcosa di veramente nuovo, dove i personaggi, che normalmente ci salvano in extremis, emergano e si prendano carico da subito di proporre un disegno nuovo per una società adatta a questo secolo.

Chiariscano che c’è da pagare il dazio di un secolo (il 20°) che ancora non si è chiuso dopo 18 anni.

Ci vuole una rivoluzione copernicana, per guardare il mondo dalla parte del futuro e per dare alla responsabilità tutti i significati che comporta.

Chi ci sta?

 

Luca Monti

29 maggio 2018

Be the first to comment

Leave a Reply