PERCHÉ SERVE PIÙ EUROPA, ANZI +EUROPA di Andrea Mazziotti

Presidente Commissione Affari Costituzionali della Camera

 

Nel 2013, ho avuto l’opportunità di trasformare quella che era solo una passione in impegno diretto. E, anche se tra mille vicissitudini, per cinque anni ho potuto svolgere l’attività parlamentare prima nel gruppo di Scelta Civica e poi in Civici e Innovatori, con colleghi che stimo (salve rare eccezioni) e portando avanti le mie idee in modo libero e coerente con la mia storia personale. E ho avuto l’onore di presiedere una Commissione importante e prestigiosa come la Affari Costituzionali.

All’avvicinarsi della fine del mandato, però, mi accingevo a tornare alla professione legale.

Non vedevo, infatti, un “luogo” per portare avanti le mie idee. Non il Pd, con il quale pure ho collaborato in questa legislatura, perché ancora troppo ancorato a vecchi schemi, troppo “strutturato”, e non ancora sbloccato in senso riformista, nonostante i cambiamenti che pure Renzi ha determinato. Non il centrodestra, per la presenza di forze per me non digeribili come Lega e Fratelli d’Italia, e per l’incongruenza (sarebbe meglio dire inesistenza) politica di Forza Italia, che è sempre più solo un’area di consenso personale di Berlusconi, più a rimorchio che alla guida dei populisti di Lega e FdI. E sicuramente non il M5S, per ragioni che non devo neppure spiegare.

Quando Benedetto Della Vedova ha lanciato Forza Europa, però, ho subito aderito. Non perché in quel momento pensassi a un’operazione elettorale, ma per la fortissima convinzione che la prossima legislatura ruoterà tutta attorno al tema del ruolo dell’Italia in un’Europa in evoluzione. Un ruolo che non potrà che essere secondario se dovessero prevalere coloro che sono nemici dell’Europa o che ne capiscono poco (v. Di Maio & co, che cambiano idea ogni due giorni). Il dibattito nel paese andava riportato sui temi che contano davvero. E Benedetto ha colto a pieno questa esigenza.

Adesso, grazie all’impegno di Forza Europa e dei Radicali Italiani, e soprattutto grazie alla generosità di Emma Bonino, nasce la lista +Europa con Emma Bonino. Diritti fondamentali, democrazia, equilibrio finanziario, innovazione, ambiente e soprattutto Europa sono al centro di questo progetto. E io intendo dare il mio contributo, perché una voce europeista, senza se e senza ma, è assolutamente necessaria.

Come noto, il nodo ancora da sciogliere è quello delle alleanze.

Esclusi ovviamente i Cinquestelle, è da escludere nello stesso modo qualsiasi alleanza con il centrodestra. Anche a voler considerare Forza Italia un partito “moderato ed europeista” (cosa che non è, nonostante Berlusconi cerchi di accreditarsi come tale), l’attuale legge elettorale fa sì che ogni voto dato a Forza Italia o alla sua coalizione contribuisca a riempire il parlamento di populisti. È evidente, infatti, che dati i rapporti di forza almeno la metà dei candidati nei collegi uninominali verrà da Lega e Fratelli d’Italia. E i nostri voti contribuirebbero a farli eleggere. Improponibile.

Restano dunque l’opzione di andare da soli e l’apparentamento al Pd.

È chiaro che la partecipazione autonoma è un’ipotesi più accattivante. Presentare candidati propri, poter criticare tutte le altre forza politiche, Pd incluso, senza vincoli di alleanza, sarebbe sicuramente una situazione più comoda dal punto di vista della linea politica.

Purtroppo però, la legge elettorale, e in particolare gli scontri sui collegi uninominali, spingeranno gli elettori verso il voto utile, con un altissimo rischio di irrilevanza di chi si presenta da solo per la prima volta.

Per questo, credo che la coalizione con il Partito Democratico sia un’opzione da considerare, naturalmente dopo aver verificato la convergenza almeno di massima su alcuni punti dirimenti, a partire dalla posizione sull’Europa. Ne discuteremo in questi giorni, e io mi auguro che sia possibile arrivare a un’intesa, così come è stato possibile collaborare con il Pd in questa legislatura. Perché ci accomunano quanto meno dei valori conciliabili su temi come l’Europa, i diritti, l’apertura al mondo esterno, valori che gran parte dei partiti del centrodestra non condividono affatto.

Ma dovrà essere chiaro anche al Partito Democratico che, se alleanza ci sarà, +Europa manterrà e rivendicherà sempre in ogni modo la propria autonomia e le proprie posizioni europeiste, radicalmente riformatrici, liberali, moderne e innovative.

Spero che molti di quelli che si sono impegnati in Scelta Civica vogliano aderire a questo progetto che è, secondo me, l’unico che può considerarsi in coerente continuità con la nostra attività politica di questi anni.

1 Comment

  1. Sono d’ accordo con il suo appello.
    Certamente va fatto l’ apparentamento con il PD per varie ragioni ,stante l’ attuale legge elettorale.Il rischio correndo da soli è di non raggiungere il 3% e quindi di rendere il voto alla vs lista inutile.

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