SOCIETÀ DELL’INNOVAZIONE
Abbiamo abbandonato per paura e da tempo la parola progresso. La stessa lettura della contemporaneità ci ha fatto credere che non ci sia da tempo un “progredire”. Ma il progresso è una realtà.
Il mondo è più vicino ed è tutto connesso, la povertà arretra, la vita media cresce, i beni a nostra disposizione sono sempre più accessibili… perché non riusciamo a parlare di crescita e di felicità.
Il titolo Italia felix di Andrea Illy non è un ossimoro ma un contributo essenziale per un manifesto.
Che cos’è la società dell’innovazione? Che cos’è l’innovazione? Come entra nel gioco della società 4.0?
L’innovazione trasforma, può trasformare, il cambiamento in occasioni diffuse di miglioramento. Deve essere un’innovazione guidata. Deve mettere a disposizione quegli strumenti di cui abbiamo bisogno. Per esempio, cosa può fare l’innovazione per uno Stato efficiente? Le funzioni di controllo, monitoraggio e programmazione, che assorbono risorse immense con scarsi risultati, possono essere realizzati con strumenti per l’analisi e gestione dei big data. Lo Stato è un giacimento di big data inutilizzati. Le intelligenze artificiali servono a dare senso e forma e leggibilità a dati. Gli algoritmi possono tracciare e segnalare comportamenti, situazioni, rischi ma anche opportunità. (lo sperimentai con un’applicazione realizzata da un ingegnere di Bergamo che, partendo dalle basi dati delle comunicazioni obbligatorie ai centri impiego, era in grado di individuare aziende target per un disoccupato, inserendo il suo codice fiscale – e quindi il suo profilo – nell’applicazione).
C’è una paura e diffidenza diffusa che l’innovazione rubi lavoro e disumanizzi. In realtà il fattore umano entra ma nelle attività dove la componente umana genera valore e non lo disperde.
Un algoritmo potrebbe sostituire la Guardia di Finanza nell’attività di controllo e verifica di illeciti fiscali? Sì, se molto evoluto. Quale potrebbe essere allora il compito della Guardia di Finanza? Quello di affiancare il cittadino nella definizione della propria posizione rispetto agli accertamenti (una specie di difensore fiscale). Un cambio di paradigma? Si. Un’inversione completa ma anche la valorizzazione della competenza e della componente umana.
Che è anche indice della rivoluzione del rapporto tra Stato e Cittadino, di cui abbiamo bisogno e che l’innovazione può consentirci.
Ma l’innovazione è anche uno strumento di libertà e di trasparenza.
Lo hanno dimostrato le iniziative private di cui beneficiano tutti i giorni. Airbnb ha moltiplicato le possibilità dei turisti e dei proprietari di immobili. Ha trasformato il mercato e l‘ha reso libero ma allo stesso tempo potrebbe essere più trasparente e diventare un eccellente sostituto d’imposta.
Per questo però una pressione di tutta la UE sarebbe certo più efficace.
+ Trasparenza Un’associazione di innovatori innamorati del futuro – https://copernicani.it/ – è riuscita con un team di tre sviluppatori junior di vent’anni e un coordinatore senior a mettere in chiaro i bilanci dello Stato e di Inps (http://budget.g0v.it/ e https://inps.g0v.it/).
L’innovazione è quindi il sale di questo secolo e non può non intervenire in tutte le aree del nuovo disegno di società di cui abbiamo bisogno.
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