IL PROBLEMA è LA SOLUZIONE
Ci sono due ossessioni nella destra, e in particolare per Salvini e Molteni (il mio avversario all’uninominale).
Immigrazione e pensioni.
Partiamo dalle pensioni. Le persone tra 50 e 60 anni in Italia sono il doppio dei bambini tra 0 e 10.
E il dato peggiora continuamente. Pensate che nella quota dei bambini ci sono già i figli degli immigrati.
Inoltre ogni anno 25mila giovani vanno via dall’Italia perché la mia generazione è un tappo alle loro legittime aspirazioni di crescita, di carriera e di riconoscimento.
Torniamo al punto
Domanda: chi le pagherà queste pensioni di quota 41?
Risposte: crescita, sviluppo, innovazione (cose di cui la destra non sa e non dice nulla) e immigrazione (rispetto alla quale non hanno capito nulla).
I numeri contano.
Le generazioni giovani pagano i contributi per le pensioni. L’inps è una cassa dove entrano soldi ed escono subito e quello che manca ce lo mette lo Stato, con debito e tasse.
La risposta a un paese che invecchia si chiama nuova cittadinanza.
L’immigrazione è risposta a una nazione che non fa più figli.
Noi pensiamo all’Africa come a un continente povero (anche perché l’abbiamo impoverito per oltre un secolo di tutte le ricchezze del sottosuolo) e ai margini del mondo vero.
Invece Russia, Cina e Stati Uniti stanno da anni investendo non solo negli asset materiali ma anche in quelli del capitale umano.
Andela è una grande agenzia di reclutamento americana specializzata nel selezionare talenti africani per le Big Tech americane. Un esempio tra i tanti.
Il paradigma va rovesciato cari miei avversari.
Altro che barconi. Ci vogliono linee aeree e navali che portino qui ciò di cui abbiamo bisogno. Capitale umano.
Certo in maniera ordinata, regolare, pensate e organizzata. C’è un punto specifico nel programma di +Europa.
Le imprese quest’anno hanno richiesto il raddoppio delle quote di ingresso da 35.000 a 70.000 posizioni. Sapete quante richieste sono arrivate il giorno di apertura alle aziende delle quote?
200.000 domande in un giorno
Bisogna organizzarsi subito e bene.
Abbiamo bisogno di investire nella scuola, nella certificazione delle competenze, nell’educazione di cittadinanza sia per gli stranieri costretti alla clandestinità qui, oggi, subito e in proiezione anche nei paesi di provenienza.
Un investimento sul futuro, una immigrazione 4.0 che non sia disperazione, morte, sciagura e nemmeno abitazioni improvvisate e marginalizzazione ai limiti della società e delle nostre città.
Non sono le ricette dei decreti sicurezza che pagheranno le nostre pensioni di oggi e domani.
Sono i nuovi cittadini italiani.
Quelli che pagheranno le nostre pensione (qualsiasi sia la quota) nonché faranno crescere il nostro PIL.
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