Che cosa sono i partiti
Oggi mi hanno inviato l’ennesimo sondaggio che ci vede in salita.
Sono gli stessi sondaggi che sbagliavano selettivamente la previsione di +Europa fino a poco prima delle elezioni.
Tralasciando l’amaro in bocca che si mischia all’aroma del caffè di una mattina di sabato limpida e fredda… come si può leggere questa lista di sali e scendi?
Nel fluido, sale la vincitrice (i Fratelli), scende la Lega, tiene Forza Italia.
Crolla ancora il nostro capofila PD, con il suo rovello amletico del essere o non essere. Fosse quello il problema. Identità e alleanze (la sintesi della direzione dei Dem di ieri)
Essere stati troppo governativi? Essere stati troppo rigidi? Non avere fatto alleanza con i 5 stelle?
E poi ci sono i 5 Stelle che salgono, sulla scia astrale, ascendente e luminosa, guidata da Conte.
Crescono, e non si sa come e perché, Verdi e Sinistra Italiana, alleati tra loro nel verde e rosso.
Sale, e non si sa come e perché, +Europa, oltre il 3% che dieci giorni fa avrebbe fatto la differenza tra l’essere o non essere (in parlamento). Troppo tardi. Forse.
Ma il tema vero è individuale. La performance del partito? O il tentativo di dare una lettura a come si aggregano le alleanze? Elettorali o Politiche, queste alleanze.
Che cos’è la politica che tanto ci piace?
È fatta di idee, di proposte? di politiche appunto!
E il fatto di essere “partito” non vuole forse dire che prendiamo parte, che rappresentiamo, che ci rivolgiamo? Che c’è una risonanza con gli elettori che ci corrispondono?
Ma i nostri elettori, gli 800mila, chi sono?
E in questo abbiamo un’immagine che li categorizza bene: giovani, donne, laureati…
Che cosa abbiamo detto e cosa possiamo dire ancora?
Il PD, verdi e SI, 5Stelle, Italia Viva e Azione che cosa possono dire loro di diverso? Che cosa non hanno saputo dire?
Ora non c’è più il nemico, siamo qui tra noi, e guardiamo a che cosa può farci crescere.
Identità, alleanze, proposte, comunicazione oltre i media (nota sotto).
Gli 800mila sono un punto di partenza. Guardando a questi 5 anni sono in realtà il nostro limite. Perché noi siamo e rimaniamo gli stessi. Con la nostra fragile dipendenza e legame con il PD, con la insanabile invisibilità mass mediatica, con i nostri buoni programmi e con due carte da 800k: il profilo di Emma Bonino e un nome fantastico “Europa” con quel più che fa tanto positivo.
Allora la domanda per l’essere o non essere è come usare queste due monete per moltiplicarle. Altrimenti finiamo nella parabola del talento, nella parte di chi si è accontentato e non ha avuto coraggio di investire.
Le domande sono:
Come costruire un apparato che sia consono all’elettorato? Giovane, dinamico, europeista, innovatore.
Quali alleanze abbiano un senso per rispondere e corrispondere alle idee e alle proposte?
Lo abbiamo detto. Noi siamo per il futuro e per la società aperta. Nei partiti non vedo leader futuribili ma ci sono persone interessanti nelle seconde linee. Per fortuna, ora e per molto tempo, le alleanze non serviranno. Anche le regionali sono un campo minato, per questo.
La mia sensazione è che la formula di un partito nuovo sia ancora da disegnare.
Lo diceva Emma Bonino qualche anno fa. Vorrei un partito “nuovo”
E questa è la sfida di una realtà tutta da costruire partendo dall’elettorato. Come trasformare le energie, non sondate e attivate, in partecipazione?
E lo dico ora, perché siamo nel 2022 e non nell’anno del Congresso.
Perché il 2023 deve essere l’anno di lancio della Nuova +Europa. Quella che ambisce a superare sé stessa e a mettere il segno + davanti a sé come partito.
Facciamo innovazione politica.
Qualche idea mi frulla? e a voi?
Luca Monti
8 ottobre 2022
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Nota sui media (messa a margine per decenza)
IL DAY AFTER DEI MEDIA ITALIANI
Ci sono i MEDIA che giocano a confondere.
Usciti dalle elezioni, con un verdetto elettorale chiaro: destra, destra, destra. Una scelta contro il futuro e per la protezione, mi sembra di leggere nell’aria che tira una voglia di normalizzazione dell’estremo che ha vinto. Come dire: ti abbiamo dato spazio… non esagerare. Il gas lo pagano anche i giornali e i giornalisti, non solo il popolo. E i nostri soldi, anche i nostri soldi perdono valore, e i titoli scendono. Non scherziamo. Cara Giorgia fai un corsetto veloce di ripasso con Mario, prima che vada via…
Ma questa è l’Italia. Mai il Gattopardo ha avuto più lettori inconsapevoli come in questi tempi e questi luoghi.
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