Prefazione
In vista del nuovo Congresso “straordinario” di +Europa, previsto per febbraio 2023, parlando recentemente con alcuni giovani militanti neoiscrittisi al Partito, ignari della storia complessa del nostro piccolo e giovane movimento, e poi essendomi confrontato con alcuni di coloro che hanno invece contribuito alla nascita di +Europa, ma poi se ne sono allontanati per motivi vari, ho ripensato a quanto scrissi nel Marzo del 2021, nel pieno del dibattito molto acceso, e spesso anche estremamente duro, che si stava svolgendo in Assemblea. Constatando che molte cose sono purtroppo rimaste immutate, se non peggiorate, condivido qui il documento che avevo buttato giù di getto all’indomani della “famosa” Assemblea del 14 marzo 2021, sperando che fra i possibili scenari che ci aspettano, si possa scegliere quello ideale, che porti +Europa ad essere veramente la Ferrari della Politica che tutti noi abbiamo sognato!
Emma Bonino, nel minacciare di abbandonare +EUROPA durante l’assemblea del 14 marzo 2021, ha detto che la creatura che lei stessa ha contribuito a creare “non è una Ferrari ma un motorino che evidentemente pare far gola a molti”, o come ha detto altre volte e in altre sedi, che sia un triciclo, che però sta ancora in piedi. Ebbene, consentitemi di dissentire. +EUROPA era nata con il motore di una Ferrari, ma la si é voluta costruire e guidare come fosse un triciclo. E per fare questo se ne é depotenziato il motore con uno stillicidio che ha portato a ridurre cavalli e ambizione.
Per chi come me, che vive all’estero da una vita, a cui é stato chiesto sin da prima della nascita del partito, di contribuire nel suo piccolo alla campagna elettorale del 2018, unica campagna dove +EUROPA ha avuto successo, perlomeno nella circoscrizione estero, é un nonsense.
Nel 2018 infatti, nonostante gli enormi limiti di organizzazione, in pochi mesi si creò un gruppo di attivisti paneuropei, in molti casi i cosiddetti “Nativi di +Europa” che senza conoscersi né necessariamente riconoscersi contribuirono a far ottenere un esito insperato, con l’8% nella Circoscrizione Europa, con punte del 14% in alcuni paesi, e facendo si che venisse eletto come Deputato alla Camera, Alessandro Fusacchia.
Nella cronaca di questi giorni si parla molto di due “Italiani all’estero” che sono stati chiamati per aiutare il Paese, il Presidente Mario Draghi, e l’ex Presidente Enrico Letta. Un indicatore forse di come l’esperimento di +Europa in Europa del 2018 avesse potuto essere, se si fosse continuato ad attivare quella “intelligenza collettiva” che grazie alle tecnologie digitali annulla lo spazio, e si fosse sfruttata l’esperienza di tanti italiani che lavorano in Europa o conoscono le istituzioni europee. Questo avrebbe forse permesso di facilitare anche la narrazione pro-europeista tanto avversata in Italia.
L’esito delle prime elezioni di +EUROPA in Italia non fu certo lo stesso purtroppo, sebbene Emma Bonino venne eletta al Senato e Riccardo Magi e Bruno Tabacci alla Camera, in consigli uninominali e in alleanza con il PD, ma senza superare la soglia di sbarramento come partito.
E purtroppo risultati fallimentari si susseguirono in tutte le elezioni successive al Congresso Fondatore di Gennaio 2019 a Milano. Un congresso, che per chi come me non era attivo in politica da molto, o chi come tanti lo era per la prima volta, iniziò con lo stesso entusiasmo del lancio della Campagna elettorale del febbraio 2018. I primi due giorni di dibattito furono infatti molto intensi e molti speravamo che si tirassero fuori i pezzi giusti dal garage, e che si creasse la “scocca” della Ferrari, che peraltro aveva tutto il tempo di prepararsi all’entrata nella autostrada che da li a poco sarebbe rimasta libera.
Se é vero infatti che l’intransigenza di rimanere all’opposizione dei Governi Conte ha “pagato” con l’arrivo del Governo Draghi, da molti di noi spesso invocato, é vero pure che come chi ha studiato un minimo di statistica o metodi di ricerca sa bene, “correlation is not causation”. E quindi come l’arrivo di Draghi non é certo opera di Tabacci, nel frattempo fuoriuscito da +EUROPA, non é certo attribuibile tantomeno a Taradash o Ferrandelli.
Ma torniamo al triciclo. In quella famosa Domenica bestiale di Milano, invece di iniziare il progetto per una macchina nuova e innovativa, si preferì prendere il pullman, e molti dei cavalli del motore della Ferrari iniziarono a disperdersi.
Lo stillicidio continuò poi nelle sedi democratiche dell’unico partito che si professasse liberale, ma non necessariamente nei fatti, portando alla fuoriuscita di due degli stessi Deputati eletti, e soprattutto di molti giovani attivisti, e tanti dei cosiddetti “nativi”, in gran parte orientatisi peraltro verso il “gemello diverso”, Azione.
Per quanto mi riguarda, ancor prima del Congresso, insieme a Marco Ferraro, e con un gruppo di compagni d’avventura, molti dei quali mai incontrati prima, costituimmo uno dei pochi Gruppi Tematici di +EUROPA, che chiamammo Europa Repubblica. L’idea era di mettere a disposizione le nostre competenze e creare una sorta di Think Tank e Comitato Scientifico di area liberal democratica, in cui discutere e aprirsi anche all’esterno, purtroppo non capita, o non voluta capire dalla Dirigenza.
Mi ritrovai poi “nel bel mezzo del cammin della mia vita”, e quasi mio malgrado, a subentrare in Assemblea nell’estate del 2020. E nell’Assemblea di +EUROPA, organo sovrano del partito, non trovai quasi nulla di quello che avevo immaginato nel 2018. Accuse, giochi di – presunto – potere e prese di potere, spesso lontane dal concetto di liberalismo e libertarismo che sento spesso evocare.
E in crescendo da tragedia greca, dopo aver fatto passare le Calende, ma quelle romane, si arriva alle Idi di Marzo, con la sceneggiata delle Dimissioni del Segretario, che altro non sembra che un tentativo di prevaricare la maggioranza trasversale che nel frattempo si era creata in Assemblea.
Eh si, perché ho avuto la fortuna nel mio breve periodo in Assemblea, da ultimo dei subentrati, di essere coinvolto nelle discussioni creatisi in maniera spontanea, di un gruppo di membri di assemblea, con storie, appartenenze e sensibilità diverse, accomunati dall’amore per una +EUROPA fatta con regole democratiche e spirito liberale e libertario.
Ebbene questo gruppo di persone e militanti con competenze e interessi differenti rappresenta, ed é di fatto in nuce secondo me, l’idea di +EUROPA che avevo quando nel 2018 decisi di contribuire nel mio piccolo a un progetto, che poteva costruire una Ferrari, e invece ha soltanto “partorito” – fino ad ora – un triciclo, dove c’è chiaramente posto per pochi, e sempre gli stessi, e che rischia per l’ennesima volta di essere superato nell’autostrada che si sta ora riempiendo, se non addirittura essere schiacciato da un pullman, che non si é ancora visto – o non si è voluto vedere arrivare.
E ora che ne facciamo con i pezzi del motore della Ferrari che sono rimasti in garage e rischiano di rimanere inutilizzati, o essere usati da altre macchine?
Secondo me, come sempre dico, ci sono tre scenari:
- Che si ricomponga la frattura interna e se ne esca più forti, cosa che vedo molte difficile dopo gli insulti ed epiteti affibbiati in stile gogna virtuale su Facebook, e spesso del resto del tutto autoreferenziali, e qualche scarno comunicato stampa strumentale e ad orologeria;
- Che il triciclo continui nella sua “corsa”, e la parte ingombrante che avrebbe potuto servire per costruire la Ferrari, si “tolga di mezzo”. Facendo prevalere la falsa narrazione dei pugnalatori alle spalle, parricidi e ingrati, addirittura infami come detto da molti, che volevano attentare alla lesa maestà, immolandosi di fronte agli inevitabili pullman autopilotati;
- Oppure che, in uno slancio di generoso liberalismo, e pensando veramente alla Next Generation e al futuro dell’Europa, chi ha avuto l’intuizione, il merito e la perseveranza, di creare un soggetto politico nuovo, e che voleva essere innovativo, e può esserlo in una fase nuova della politica italiana, europea e mondiale, si faccia di lato, e come un sapiente co-pilota, dia indicazioni affinché il triciclo possa effettivamente diventare una Ferrari, e tutti i pezzi del motore siano funzionali al raggiungimento della meta, comune a tutti coloro che hanno sognato con +EUROPA di cambiare, per il meglio, l’Italia.
Come dico sempre a mia figlia Leila, a me piace sempre il terzo scenario, quello ideale, ma purtroppo non sempre si realizza quello che dovrebbe essere, ma spesso si cambia tutto per non cambiare nulla, specie nel paese del Gattopardo.
di Gianluca Misuraca*
*Membro di Assemblea e del Consiglio Direttivo di Europa Repubblica nel 2021 e attualmente Coordinatore del Tavolo Tematico sulla Transizione Digitale
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