Congressi, Costituenti ed Elettorato
Forse per rendere evidente lo scenario politico servirebbe un soggetto, chiamato IL CENTRO, per togliere la parola centro da centrodestra e centrosinistra. Oggi, senza Azione, +Europa e i Liberaldemocratici, i due schieramenti sono destra e sinistra. Un po’ di chiarezza non guasterebbe.
Fatta questa premessa, che potrebbe essere anche una proposta, veniamo a quello che si sta delineando con tre eventi del presente e prossimo futuro, inizio 2025:
- congresso di Azione con candidatura di Giulia Pastorella contro il fondatore (oggi affondatore)
- congresso di +Europa con mozione Magi (strutturale alleanza con il campolargo)
- la presentazione de https://www.lacostituenteliberaldemocratica.it/
Giulia Pastorella è andata il 24 novembre a Milano all’evento di presentazione “Il coraggio di partire” ed ha offerto la sua candidatura come una proposta di dialogo tra azione e quello che nascerà. L’elemento politico chiave della sua proposta è l’evitamento del campo largo. È chiara anche la lettura della stanchezza del partito, rispetto alla leadership di Calenda. L’ambizione di Giulia è riuscire a rappresentare l’area attraverso un partito esistente. In cinque anni con i proclami di superamento del 10%, tutti possono vedere, dopo i tira e molla e le forzature elettorali, Azione colpevolmente ridotta al 2.5%.
Missione impossibile quella della vicepresidente? Molto probabile, ma anche ultimo tentativo e sussulto politico che andrebbe valorizzato e anche sostenuto. Inoltre c’è il tema politico di “posizionamento” (cose da apparati) che necessiterebbe di una distintiva proposta politica (cose per l’elettorato): qual è la ricetta liberaldemocratica per le sfide del futuro? per la vita delle persone? per il lavoro? per il welfare…
Il secondo punto, ahimè molto doloroso, è il futuro e il senso di +Europa nello scenario. Magi la vuole (e la Bonino l’ha sempre vista così) come braccio politico elettorale dei Radicali nel centrosinistra. Una bella foglia di fico sui diritti e sulle libertà, oltre a un comodo specchietto per le allodole elettorali, utile a PD e soci.
Di fatto +Europa è stata donatrice di sangue a tutte le competizioni elettorali, dove non ha superato mai le soglie anche grazie a regole elettorali stabilite da rosatellum (Renzi croce e mai delizia). Sulle europee per un quorum irraggiungibile per chi non ha mai voluto pensare a uscire dal “partito di opinione”.
La sfida del congresso sarà sostenuta dall’altra parte da Valerio Federico, che punta a una presenza minoritaria. Un tesoretto di tessere starebbe nelle mani di Falasca che si disinteressa della vicenda (si vota con le tessere 24, rinforzate dall’aver già avuto la tessera nel 23). A questo si aggiungono magari tentativi, non meglio identificati, di personaggi in cerca di qualcosa. Una proposta servirebbe ma non la vedo.
Terzo, ma non terzo per importanza, bisogna dar conto di una due giorni milanese, organizzata da Nos, LIBDEM e Orizzonti Liberali con il titolo: Il coraggio di partire. Sul finale abbiamo assistito a una investitura di Luigi Marattin a suo leader e la proposta di una “costituente” per raccogliere idee e persone e trasformarle in una piattaforma politica di cui si sente un gran bisogno, visti i due punti sopra e tralasciando Italia sempre di più morta di Renzi.
La collocazione, parola che tutti rifuggivano come la peste, di fatto è nell’equidistanza per costruire una proposta innovativa e fuori dagli schieramenti. La domanda sui contenuti può essere anche abbonata, visto che i protagonisti hanno incrociato le idee su Programma per l’Italia di Carlo Cottarelli, anch’egli presente, nonostante il suo cattivo fiuto politico (evidenziato con il tira-e-molla con il PD).
L’altra domanda è sulla capacità di comunicare per raggiungere e aggregare intorno all’idea un elettorato significativo. Capacità comunicativa e organizzativa si sono viste per quel che può servire alla costruzione di un “apparato”, ora la prova sarà verso l’esterno.
Il mondo della comunicazione politica è spietato e anche “colluso” con un sistema dello status quo che, per giornalisti, redazioni e carrozzone, è sempre meglio di ciò che non conosci.
Potrebbe anche essere un gioco delle tre carte ma non c’è banco né mazziere e il rischio è che ci siano solo i “mazziati” se non si gioca bene questa partita.
A noi piace soffrire ma, qualche volta, vorremmo anche gioire.
Luca Monti
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.