Il 26 febbraio 2023 è il giorno del radicalismo
Oggi è il giorno dopo.
Ieri il Congresso di +Europa e le Primarie del PD.
A caldo la reazione emotiva ha la meglio. Da quella scaturiscono nel tempo i ragionamenti, che sono spesso meno interessanti e autentici.
Si può dire che è stato un giorno del trionfo della radicalizzazione. Bonaccini era la soluzione melassa, dove tutto si compone e ricompone nel PD. Mentre Schlein non era solo una giovane donna in politica, era la scelta di campo e di prospettiva. La sinistra 4.0
Radicalizzazione per noi, fa più il paio etimologico con le radici radicali di +Europa e con la volontà di Emma Bonino di segnare con identità il piccolo partito, che vorrebbe diventare grande.
E così abbiamo un ex segretario di Radicali Italiani che diventa segretario di +Europa. Questo è un fatto che accade al termine di un percorso precongressuale accidentatissimo che non aveva questa soluzione come soluzione immaginata dai più. Su le mani chi ci avrebbe scommesso.
Nello scenario mattutino di oggi abbiamo una +Europa e un PD con due fisionomie autenticamente riconoscibili. Dove, se nel PD degli apparati, la scelta era in direzione contraria alla chiarezza, nei gazebo si è materializzato il risultato inverso. Il PD sarà un partito di sinistra riformista, moderno magari, giovane, poco paludato ecc eccetera.
Questo apre uno spazio per lo schema liberal e social democratico di cui tanto si parlava? In casa nostra ovviamente se ne discute tanto ma la melassa frenava questa scelta. Si vedrà, è presto per saperlo, è tempo di pensarlo.
E tutto questo avviene nel giorno della sciagura, del lutto e della tragedia che mostra che il mondo ha problemi grandi, enormi, pesanti da sostenere e affrontare per una destra che non ha soluzioni. Che non ha neppure le parole della dignità e del dolore davanti alla tragedia. Non ha vocabolario, figuriamoci risposte. Meglio le lacrime di Berlusconi alla vacuità disinvolta del ministro.
In questa pagina del giorno dopo, tutto entra come un flash back di immagini che si mischiano e di parole sentite. In quel caso, con sconcerto.
Un congresso ne spende tante di parole… così tante che è difficile trovarne una per tutte.
A Riccardo ed Elly il compito di costruire, ricostruire, queste due realtà di parte, così tanto diverse per dimensione e geografia. Forse uguali solo per il compito o l’ambizione: costruire proposte credibili di futuro.
Luca Monti
PS. possiamo anche dire che nel Congresso ha vinto una soluzione bipartisan, meglio detta, “non allineata”.
a Magi e Pizzarotti… buon lavoro.
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